Avanguardie Urbane | Clemens Behr, “Behind and in front of the wall”

Avanguardie Urbane Roma Street Art Festival 2014
CLEMENS BEHR | Behind and in front of the wall, 2014
42X18mt, acrilici e spray su edificio ATAC – DCO GARBATELLA – Ostiense, Roma
Curator: Stefano S. Antonelli
Consultant curator: Gianluca Marziani
Cultural manager: Francesca Mezzano, Dario Marcucci
Con il patrocinio di:
AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA – ROMA
ROMA CAPITALE, MUNICIPIO VIII
ROMA CAPITALE, ASSESSORATO AI LAVORI PUBBLICI E PERIFERIE
ROMA CAPITALE, ASSESSORATO MOBILITA’ E TRASPORTI
In Collaborazione con:
ATAC
MACRO
LCR Hotels

L’opera dal respiro monumentale di Clemens Behr realizzata sull’edificio ATAC – DCO GARBATELLA inaugura e sintetizza alla perfezione lo spirito di questo festival che ha come obbiettivo mettere al centro del dibattito sull’opportunità della street art due concetti: emancipare il lavoro dello street artist dal “muro” per trasportarlo sull’intera architettura urbana e il city curator, il curatore urbano una figura professionale con le competenze per concepire, proporre e sovrintendere al crescente fenomeno di giustapposizione di grandi opere nella città. L’opera di Clemens Behr ha come supporto l’intero edificio Atac che sovrintende alla fermata Metro Garbatella e si colloca nello scenario visivo che include il nuovo ponte che collega il quartiere Ostiense e Garbatella e il gazometro, simbolo della Roma “moderna” che si proiettava nel XX secolo facendo di Ostiense il suo quartiere industriale. Il lavoro dell’artista è stato concepito attraverso una profonda analisi del contesto locale e rappresenta l’intero arsenale di risposte automatiche di questo artista agli stimoli del contesto. Realizzata come un flusso continuo di astrazione geometrica, l’opera appare fortemente pittorica grazie alle defezioni sulla linearità delle sue forme in uno schema compositivo che mutua l’immaginario del “mimetico” per invertirne la funzione: diffondersi invece che confondersi. A 27 anni Clemens Behr ha affrontato la sfida di realizzare un’opera così importante nella città che ospita la grande storia dell’arte rivelando il volto di una street art nuova, un buco nella serratura della “grande bellezza” attraverso il quale guardare avanti con fiducia e ottimismo, ricordandoci che la generazione dei ventenni, a cui la nostra società ha sottratto ogni spazio espressivo, è l’unica in grado di presentarci il futuro senza volere nulla in cambio.